Abbiamo scoperto in questi giorni che attraversare la campagna o la montagna è assai rischioso e mortale.
Nella campagna rischi la vita in periodo di caccia perché potresti venire ucciso da un colpo di fucile. Si dice che in Italia almeno 354 persone siano state uccise dal 2007 per mano dei cacciatori. Dal 1999 le persone uccise in montagna dagli orsi sono 1( una). Direi che muoiono più persone per distrazione o volontà dell’uomo ( vedi guerre), che causate da qualche animale selvatico.
Forse la vittima, un giovane runner, non era ben conscia del rischio d’andare a correre o camminare in quel bosco (perchè l’orso quando vede una persona correre la percepisce come possibile preda).
Al di là del cordoglio per la morte di una giovane vita, resta la considerazione che noi esseri umani prima vogliamo ripopolare i boschi con gli orsi, o manipolare la fauna a nostro piacimento, poi non essendo in grado di gestire realmente la situazione, vogliamo eliminare il problema che noi stessi abbiamo creato.
Ci indigniamo per la morte di un giovane per “zampa” di un orso e non battiamo ciglio per i giovani che muoiono improvvisamente a causa di un siero non adeguatamente sperimentato e imposto col ricatto per poter lavorare, fare sport o studiare.
Vogliamo uccidere un orso e non cerchiamo giustizia per le responsabilità di quegli uomini che con una marea di menzogne hanno avvelenato i nostri genitori e figli.
Io mi stupisco di come non ci sia alcuna reazione a dispetto della verità che si sta palesando davanti ai nostri occhi.
Noi complottisti avevamo urlato fin dall’inizio i nostri sospetti e le nostre perplessità rispetto al piano indiscriminato di vaccinazione e venivamo derisi e zittiti continuamente da tutti coloro che non amano chi pone dubbi, domande o riserve e credono sempre alle narrazioni ufficiali perchè è più comodo.
Adesso appunto è meglio credere che il male oscuro nel bosco sia l’orso, non l’uomo che invade la privacy di un animale selvatico.
L’ attenzione dei media è ora puntata sull’ orso e sul suo abbattimento: sembra creata apposta per non andare alla ricerca invece delle vittime di un sistema che ha decimato intere famiglie, “abbattendo” prima gli anziani e i fragili e poi i giovani.
Perchè per chi detiene il potere noi siamo inutili consumatori di risorse , dobbiamo venire sostituiti da robot e intelligenze artificiali.
Non mi stupisce che ci lasciamo distrarre da questo tipo di notizie: possiamo concordare che l’orso sia un animale selvatico e pericoloso, possiamo con amici e parenti fare dibattiti infiniti su questo argomento. Parlare della pericolosità dei vaccini invece è tabù: molti cambiano argomento perchè fa paura, non si vuole sentire, dato che magari ci si è vaccinati con almeno tre dosi. Si continua a nascondere la testa sotto la sabbia,
a lasciarci trasportare dalle notizie sensazionalistiche che dipingono come un mostro un orso, mentre i veri mostri si trovano nelle nostre città travestiti da medici, parlamentari, insegnanti e comuni cittadini.
I mostri sono dentro le nostre case, non nei boschi. Se non apriremo gli occhi su ciò, non riusciremo a uscire da questo mondo distorto che premia chi fa del male, come i medici che curavano con tachipirina e vigile attesa mentre erano radiati i medici che curavano i loro pazienti salvandoli e guarendoli con terapie adeguate e medicinali alla portata di tutti.
Mi dispiace molto per il giovane ucciso dall’orso, una preghiera per lui e un pensiero per la sua famiglia. Ma ovviamente il mio pensiero va anche a tutte quelle centinaia e migliaia di persone che sono state tradite da coloro che credevano fossero i loro salvatori, invece si sono rivelati i loro aguzzini. Devo dire che a casa mia ciò che è successo al ragazzo nel bosco si chiama incidente. Le morti da vaccino invece sempre a casa mia si chiamano omicidio premeditato.
Poi ognuno la pensi come vuole, sono certa però che la giustizia Divina si farà sentire e quel giorno il mondo si libererà da questa nebbia “satanica” che cerca di soffocare con il suo olezzo chi risplende nella verità.
Buona domenica
Lisa Ermacora
