Che periodo interessante, gli americani si sono ritirati dall’Afghanistan, lasciando tutto, perché i talebani hanno preso il potere.
L’Afghanistan è una bella terra di passaggio di merci di ogni genere, un ponte per il petrolio, l’oppio, metalli ecc. Questo dovrebbe farci capire quanto importante sia quello straccio di terra. Davvero crediamo che gli americani, siano andati lì per portare la democrazie e salvare le donne dalla sottomissione?
Che bella illusione, che favola fantastica. Come sempre le donne se vorranno avere la propria emancipazione dovranno lottare da sole. L’Afghanistan interessa all’occidente esclusivamente per i traffici economici, non per le cose umanitarie.
A quanto pare il giro di oppio e droghe varie era in mano agli americani, i talebani, si sono semplicemente riappropriati del loro territorio.
Ovviamente si spera che non facciano del male alla popolazione, ma in fin dei conti, dove c’è giro di merci e denaro, tutti sono interessati all’affare. Poi chissà che questa ritirata degli americani, non sia la scusante per screditare Biden, dato che a quanto pare si palesano degli imbrogli elettorali in America di proporzioni colossali. Sembra che l’Italia e altri stati europei abbiano contribuito a questi imbrogli, non oso immaginare che razza di ripercussioni potrebbe avere questa vicenda per chi ha aderito a questo imbroglio. Si parlerebbe di altro tradimento della patria.
Va bè, forse come al solito stò fantasticando, dato che pare abbiamo già abbastanza problemi da risolvere.
Intanto le piazze italiane continuano a riempirsi per protestare contro il green pass, e i tg continuano a omettere l’informazione.
Anche gli studenti universitari si sono mobilitati raccogliendo firme per fare in modo che il green pass non diventi un lascia passare per poter studiare. Il diritto allo studio è garantito dalla costituzione no da un green pass.
Eppure le tv e i giornali non ne parlano.
Faccio un appello a tutti coloro che ritengono inopportuno questo qr code discriminatorio, di raggiungere piazza della Libertà a Udine, per incrementare e dare voce al proprio dissenso.
Ieri sera essendo a Udine con la mia famiglia abbiamo pensato di prenotare in un locale per mangiare un boccone assieme. Alla nostra domanda se c’era anche posto all’aperto perché noi non eravamo provvisti di green pass, la proprietaria ci dice che non può credere che tutti richiedano in giardino esterno perché non hanno il passaporto verde, tutti i clienti hanno richiesto di stare all’esterno.
Allora la domanda sorge spontanea. Ma chi ha il green pass, sta a casa?
Io ovviamente posso raccontare solo di ciò che ho toccato con mano. Ma credo che questa faccenda non vada tanto bene, anche perché ho dei conoscenti che si erano vaccinati già a gennaio e febbraio e tra pochi giorni gli scade il “codicino” magico, e sono sul sentiero di guerra perché non hanno alcuna intenzione di farsi una terza dose per poter ancora usufruire di questo green pass.
In fin dei conti siamo in guerra, una guerra subdola che non si vede a occhio nudo, ma che si vive nella propria anima.
Credo sia una guerra di forza di resistenza e determinazione, dove ognuno lotta da solo, contro la paura di essere emarginato dalla società per le scelte fatte, o deve lottare contro la paura di essere stato ingannato, privato della propria dignità. Ed ecco che vedi l’altro come il nemico, ma nella realtà l’unico nemico con il quale devi confrontarti che ti piaccia o meno sei solo tu e la tua paura.
I governi hanno saputo innescare in noi questo stato d’animo, noi ci siamo cascati in pieno.
Non è facile andare contro il sistema, perché in genere è più semplice seguire le regole. Però a volte bisogna scendere dal carro che sembra quello del vincitore, per vedere come quel carro sia una gabbia che reprime l’individuo non per un bene comune, ma solo per il bene di pochi.
La paura di essere soli ci porta alla sottomissione. Ieri un ragazzino mentre sfilavamo ci registrava con il cellulare facendoci il dito.
Istintivamente da donna “matura” gli ho fatto le corna. Ignaro che se io ero lì, lo ero anche per lui e la sua libertà. Oppure quando un’amica ti dice che abbiamo rotto con queste manifestazioni.
In quel momento capisci che sei in guerra, non con le armi, ma con te stessa e la tua determinazione a far valere i tuoi diritti e in fin dei conti sono anche quelli di chi ti deride e ti scredita.
Si tratta di forza mentale e spirituale e non fisica.
Il green pass, non ha niente a che fare con la salvaguardia della salute delle persone, ma serve esclusivamente a creare discriminazione, così da poter avere il controllo sulla gente.
Combatterò questa guerra con l’unica arma che ho che è la mia resistenza, e il mio scudo è il mio sorriso.
Resisterò sorridendo, in primis per me stessa e la mia dignità, poi per la mia famiglia, in fine per il resto del mondo. Le mascherine hanno nascosto per troppo tempo i nostri sorrisi. Anche quello è un modo per allontanarci gli uni dagli altri. Togliamoci le mascherine, abbracciamoci nuovamente.
Il virus si cura, l’indifferenza è il vero terrore.
Lottiamo per la verità e la libertà. Perchè la libertà è amore e verità.
L’Afghanistan insegna, ci insegna che l’uomo potente non vuole salvare l’umanità, ma vuole renderla schiava. La schiavitù viene alimentata dalla paura, non dall’amore e dalla verità.
Prima capiamo questo prima diventiamo resistenti e sorridenti.
Felice domenica a tutti.
Lisa Ermacora